7 Gennaio – Festa del Tricolore

Il 7 gennaio 1797 la Repubblica Cispadana adotta ufficialmente il tricolore come bandiera nazionale.

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Il 14 luglio 1789, a Parigi, una folla di insorti prende la Bastiglia. In quei giorni si costituisce una milizia, che indossa una coccarda blu e rossa: i colori di Parigi. Successivamente viene aggiunto anche il bianco, colore del re di Francia. Si forma così il tricolore francese, che in breve tempo finisce per simboleggiare i valori della rivoluzione: libertà, uguaglianza, fraternità.

Un mese più tardi, il 21 agosto 1789, a Genova alcuni manifestanti portano al petto una coccarda verde, bianca e rossa in segno di adesione ai nuovi ideali rivoluzionari. Non è chiaro se il verde sia una differenziazione nazionale o il frutto di una notizia errata sulla composizione del nuovo emblema d’oltralpe.

In seguito, nel novembre 1794, due studenti bolognesi – Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis – guidano una sommossa contro lo Stato pontificio. Nel farlo, indossano una coccarda verde, bianca e rossa. Due mesi prima Luigi Zamboni aveva dichiarato ai suoi compagni:

“Il 16 luglio 1789 il rosso ed il turchino, colori della città di Parigi, erano decretati colori nazionali; ad essi univasi il bianco in onore del re, e così componevasi la bandiera di Francia.

Noi al bianco ed al rosso, colori della nostra Bologna, uniamo il verde, in segno della speranza che tutto il popolo italiano segua la rivoluzione nazionale da noi iniziata …”

Processati dal Tribunale dell’Inquisizione, Zamboni e De Rolandis moriranno di lì a poco, il primo nelle carceri pontificie, il secondo sulla forca.

Nel 1796, Napoleone Bonaparte giunge in Italia al comando dell’Armeè d’Italie, fondando nuove repubbliche ispirate ai valori della rivoluzione. Fra queste la Repubblica Transpadana, la cui bandiera di guerra, su proposta dei patrioti milanesi, adotta i colori verde, bianco e rosso.

Ma il primo Stato italiano ad adottare ufficialmente il tricolore è la Repubblica Cispadana, che in un’assemblea del 7 gennaio 1797 decreta il verde, il bianco e il rosso come colori della bandiera nazionale.

Giovanni Pistolato
Direttivo ISTRIT

Quaderni del Risorgimento – Serie n. 12

Sono disponibili i nuovi “Quaderni del Risorgimento” dell’ISTRIT.

Siamo molto lieti di presentarvi questa pubblicazione, che gode, fra gli altri, del contributo di Ernesto Brunetta, Angela Maria Alberton (presidente del Coordinamento Nazionale Associazioni Risorgimentali) e Benito Buosi.

La maggior parte dei saggi è tratta dalle nostre conferenze e riguarda il periodo risorgimentale. Come da tradizione del nostro Comitato, tuttavia, abbiamo inserito anche relazioni concernenti epoche ed eventi successivi. A tal proposito, segnaliamo in particolare un originale contributo del nostro socio Renato Callegari sulla storia dell’Aeroporto di Treviso “Antonio Canova”.

Il volume include altresì gli atti del convegno organizzato dall’ISTRIT nel 2022 in occasione del 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini (“Mazzini e le Tre Venezie. Insurrezioni, rivolte ed aspirazioni di libertĂ  nell’Italia dell’Ottocento“).

Ecco l’elenco dei saggi contenuti nel nuovo Quaderno:

  • Giovanni Pistolato, “Storia e social network: il Risorgimento alla prova del web
  • Leonardo Malatesta, “Le difese di Venezia dall’UnitĂ  d’Italia alla Grande Guerra
  • Renato Callegari, “Un Aeroporto per Treviso
  • Benito Buosi, “Montello e Agro Pontino: Colonizzazione liberale e colonizzazione fascista a confronto
  • Leonardo Malatesta, “La 2a Brigata Nera mobile Mercuri nel vittoriese durante la RSI
  • Carmelo gen. Burgio, “Nassyria
  • Carmelo gen. Burgio, “I Carabinieri in Afghanistan

Atti del Convegno su Mazzini – 17 dicembre 2022

  • Andrea Castagnotto, “Le Tre Venezie nel Risorgimento italiano: Avvenimenti e ideologie; La teoria di Mazzini della guerra per bande; I mazziniani dopo Mazzini
  • Domenico Rossi, “Dal Congresso di Vienna alle insurrezioni nei territori occupati dall’Austria (1848-1855)
  • Angela Maria Alberton, “Tra Mazzini e Garibaldi: Tentativi insurrezionali in Veneto, Friuli e Trentino tra il 1859 e il 1866
  • Giovanni Pistolato, “I mazziniani nella Venezia Giulia. Dai movimenti del 1848 all’irredentismo
  • Ernesto Brunetta, “Discutendo di Mazzini

I “Quaderni del Risorgimento” vengono distribuiti gratuitamente ai soci del Comitato, alle biblioteche, alle scuole, alle istituzioni e ai privati cittadini che ne facciano richiesta. Chiunque desideri riceverne una copia può scrivere ai seguenti indirizzi mail: info@istrit.it e segretario@istrit.it

Buona lettura!

Conferenza “Giuseppe Garibaldi a Treviso nel 1867”

Sabato 14 dicembre, alle ore 17.30, presso il Circolo Unificato dell’Esercito di Treviso, si terrĂ  la seconda conferenza ISTRIT dell’anno 2024/2025.

Torneremo a parlare della storia della nostra cittĂ : lo faremo con il dott. Federico Bettuzzi, che ci ricorderĂ  la visita di Giuseppe Garibaldi a Treviso nel 1867, all’indomani dell’unione del Veneto all’Italia.

“La battaglia delle parole. Interventisti e neutralisti nella stampa veneta (1914-1915)”, Stefano Fumarola

Con Editrice Storica, ISTRIT ha recentemente dato alle stampe il volume “La battaglia delle parole. Interventisti e neutralisti nella stampa veneta (1914-1915)” del prof. Stefano Fumarola.

 

Nell’agosto del 1914, a seguito dell’attentato di Sarajevo e dell’inizio della guerra austro-serba, scoppiò la Prima Guerra Mondiale. L’Italia, fino a quel momento legata all’Impero tedesco e a quello austro-ungarico dalla Triplice Alleanza, proclamò formalmente la sua neutralitĂ ; resterĂ  neutrale fino al maggio del 1915, quando dichiarerĂ  guerra all’Impero austro-ungarico. In quei dieci mesi di neutralitĂ  nel Paese si svolse uno scontro tra interventisti e neutralisti che vide giornali e periodici come alcuni dei protagonisti piĂą importanti. Questo libro intende presentare tale vicenda proponendo al lettore un’analisi della stampa veneta del tempo con ampio ricorso ai testi dell’epoca.

Stefano Fumarola si è laureato in Storia presso l’UniversitĂ  di Venezia. Insegna Italiano e Storia in un istituto tecnico di Treviso. Collabora da anni con l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Treviso (ISTRIT).