Edvard Beneš, La Boemia contro l’Austria-Ungheria. La libertà degli zceco-slovacchi e l’Italia.

Prefazione dell’on. Andrea Torre, Deputato al Parlamento Italiano.

In appendice, cartoline storiche della Casa Editrice “Ausonia,, – Roma, 1917.

Revisione e postfazione di Francesco Leoncini, Editrice Storica – ISTRIT | Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Treviso, 2020, pp. 168, Euro 15.

Distribuito da Editoriale Programma oppure info@istrit.it

 

Tra le personalità più rilevanti della politica europea della prima metà del Novecento, protagonista, assieme ai neomazziniani, della Conferenza delle nazionalità soggette all’Austria-Ungheria dell’aprile 1918 in Campidoglio, Edvard Beneš è rimasto in un cono d’ombra nella storiografia italiana.

Lo scrittore e giornalista Giuseppe Antonio Borgese lo definì nell’occasione romana “il più entusiasta e lungimirante di tutti”. E in effetti il suo intenso lavorio diplomatico nel corso della guerra e successivamente negli anni ’20 e ’30, quale Ministro degli Esteri della Cecoslovacchia, fu alla base non solo della nascita e del consolidamento del nuovo Stato ma anche della costruzione di un equilibrio internazionale e di un sistema di sicurezza collettiva.

Solo il violento impatto dell’espansionismo hitleriano e la fatale accondiscendenza delle potenze occidentali finì per distruggere il suo Paese e con esso l’intero assetto post asburgico.

Questo volume – nel tracciare alcune linee generali della storia dei cechi e degli slovacchi e nel denunciare la dura condizione cui venivano sottoposti da parte delle autorità austriache e magiare nel corso della guerra – risente ovviamente del clima dello scontro in atto. Ma esso soprattutto contiene la proposta di un’alleanza strategica con l’Italia che possa andare oltre le contingenze belliche e ponga al centro i comuni interessi di carattere economico e commerciale. Sottolinea in particolare la necessità di coinvolgere nel progetto anche gli slavi del sud al fine d’impedire una rinnovata penetrazione austro-tedesca nell’Adriatico.

Fu proprio ciò che invece avvenne negli anni ’40 in seguito alla creazione dell’Asse Roma–Berlino e alla comune aggressione alla Jugoslavia.
Succeduto nel ’35 al suo maestro e mentore Tomáš G. Masaryk nel ruolo di presidente della Repubblica, Beneš si trovò al centro e vittima di crisi epocali, quali quella del ’38, che dette avvio alla Seconda Guerra Mondiale, e quella del ’48, quando la presa del potere dei comunisti a Praga segnò la definitiva rottura dell’alleanza antifascista tra le democrazie occidentali e l’Unione Sovietica.

Francesco Leoncini è il maggiore studioso italiano di storia ceco-slovacca e autorevole interprete della realtà politica e sociale della Mitteleuropa. Ha insegnato dal 1971 al 2011 all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Sospesi gli eventi pubblici, prosegue l’attività interna

Certamente anche il COVID-19 entrerà nella storia: come l‘influenza spagnola, altrimenti conosciuta proprio come la spagnola o la grande influenza, che martirizzò il mondo fra il 1918 e il 1920.

Di fronte a questi eventi, purtroppo, non c’è che adeguarsi alle misure di sicurezza e resistere.

In quest’ottica anche ISTRIT deve mantenersi ligia alle indicazioni sanitarie date dalle autorità competenti. Prosegue dunque la sospensione momentanea delle attività con presenza di pubblico, fino a data da destinarsi. Continua invece l’attività interna senza il pubblico.

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Come ci si può iscrivere al Comitato di Treviso dell’ISTRIT? Candidarsi e aderire è semplice. Di seguito le linee guida.

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